Un progetto che racconta di grandi errori commerciali e della bellezza del fallimento.
L’idea è nata dal dottor Samuel West, psicologo che nella sua carriera ha avuto spesso a che fare con i passi falsi dei suoi pazienti. Per questo motivo, West ha raccolto circa 150 oggetti con un unico tratto in comune: hanno fallito sul mercato. L’obiettivo è quello di riuscire a normalizzare il fallimento, specie in una società che chiede a tutti di essere sempre performanti .
Il progetto di Samuel West: “collezionare” il fallimento
In un’intervista, lo psicologo statunitense spiega: “Il più grande ostacolo all’innovazione è la paura del fallimento. Voglio fare qualcosa con questa paura del fallimento in relazione al progresso e all’innovazione“.
All’inizio, West era indeciso su quale mezzo utilizzare per veicolare un messaggio così importante. Aveva anche pensato di scrivere un libro, oppure degli articoli: “Avevo solo bisogno di un medium e mi sono imbattuto nella forma del museo“. Da qui, è partita la ricerca e la collezione di West di oggetti iconici e fallimentari, che ha dato vita al Museo del fallimento.
Cosa esporre nel museo del fallimento? I criteri di selezione
West ha stabilito, nella sua ricerca di insuccessi commerciali, un criterio preciso. Lo studioso ha scelto prodotti o servizi innovativi che, tentando di migliorare qualcosa, si sono trasformati in fallimenti. Una trasformazione che, inevitabilmente, ha comportato il loro ritiro totale dal mercato.
Tra gli oggetti esposti famosi, vi sono i Google Glass. Gli occhiali per la realtà aumentata, presentati come rivoluzionari, sono stati ritirati per la loro poca funzionalità e per i problemi di privacy che creavano. Inoltre, non assomigliando a occhiali normali, le persone non volevano indossarli per strada.
Un altro celebre esempio è la DeLorean, la famosa auto di “Ritorno al futuro”. Al di là del suo successo legato alla trilogia cinematografica, l’auto come veicolo in sé è stata un flop. Presentava molti problemi al motore e una carrozzeria difficile da pulire, il che ha portato la DeLorean Motor Company al fallimento.
Essere attratti dal fallimento fa bene
Samuel West ha descritto la mostra come “impegnativa e folle“, ma ha espresso anche grande soddisfazione per il numero di visitatori. Non si tratta di semplice curiosità: stare in mezzo al fallimento fa bene, ed è positivo ammirare gli errori commessi dalle grandi aziende, in apparenza infallibili.
Racconta West: “Una delle reazioni più soddisfacenti è che le persone si sentono liberate quando vedono grandi marchi e aziende famose che falliscono ancora quando si provano cose nuove“.